La tomba di Tutankhamon rappresenta la più grande scoperta archeologica del XX secolo.
Il 4 novembre 1922, Howard Carter rivelò al mondo questa straordinaria sepoltura nella Valle dei Re, nascosta sotto 150.000 tonnellate di rocce e detriti.
Infatti, questa tomba, nota anche come KV62, è una delle poche sepolture dell'antico Egitto pervenuta quasi intatta.
Con una superficie di 180,99 metri quadrati e oltre 5.398 oggetti ritrovati, tra cui la celebre maschera funeraria d'oro, rappresenta il tesoro archeologico più ricco mai scoperto.
In questo articolo, scoprirai i segreti di questa straordinaria tomba, dalla sua architettura unica composta da diverse camere, fino ai misteri che circondano la morte del giovane faraone.
Inoltre, esploreremo come questa scoperta abbia non solo rivoluzionato l'archeologia moderna, ma anche influenzato profondamente la cultura popolare mondiale.
Nebkheperura Tutankhamon nacque intorno al 1341 a.C. e morì prematuramente nel 1323 a.C. circa, a soli 18 anni.
Inizialmente chiamato Tutankhaton ("immagine vivente di Aton"), era probabilmente figlio del faraone Akhenaton, noto come il "faraone eretico" che aveva tentato di sostituire la religione politeista egiziana con il culto monoteista del dio sole Aton.
Ascese al trono quando aveva appena 9 o 10 anni, un'età che lo rendeva troppo giovane per governare autonomamente.
Pertanto, venne affiancato da un Consiglio di Reggenza composto dal Padre Divino Ay, da Maya (sovrintendente reale) e da Horemheb (comandante dell'esercito).
Uno degli atti più significativi del suo regno fu la restaurazione del culto tradizionale di Amon, abbandonando la rivoluzione religiosa introdotta dal padre.
Questo cambiamento venne sottolineato anche dalla modifica del suo nome da Tutankhaton a Tutankhamon, che significa "immagine vivente di Amon".
Le recenti analisi medico-legali sulla sua mummia hanno rivelato che il giovane faraone soffriva di diverse patologie, tra cui il morbo di Köhler che lo costringeva a camminare con l'aiuto di un bastone.
Questo handicap fisico, probabilmente conseguenza dell'endogamia praticata dalla famiglia reale, non gli impedì tuttavia di sposare la sorellastra Ankhesenpaaton.
La XVIII dinastia (1543-1292 a.C.) rappresenta la prima dinastia del Nuovo Regno egizio.
In questo periodo, l'Egitto raggiunse il massimo splendore nelle arti e l'apice della sua estensione territoriale, grazie soprattutto alle campagne militari di Tuthmose III.
Durante questa epoca, Tebe divenne una città senza rivali, con lo sviluppo del culto del dio Amon e la costruzione del gigantesco tempio di Karnak.
La stabilità politica raggiunse livelli notevoli, permettendo una successione regolare dei sovrani, con l'eccezione della regina-faraone Hatshepsut.
I momenti salienti di questa dinastia includono:
L'espulsione definitiva degli Hyksos dal territorio egiziano
L'espansione territoriale fino all'Eufrate sotto Tuthmose III
Il regno pacifico e prospero di Amenhotep III
Lo scisma religioso provocato da Akhenaton con il culto esclusivo di Aton
La rapida restaurazione dei culti tradizionali sotto Tutankhamon
La XVIII dinastia si caratterizzò anche per l'intensa attività diplomatica con le potenze straniere, documentata nelle Lettere di Amarna, che testimoniano i rapporti dell'Egitto con stati come Mittani, Babilonia e Khatti.
Nonostante l'importanza storica di Tutankhamon, la sua tomba (KV62) è la più piccola della Valle dei Re.
Questo perché la morte prematura del sovrano colse probabilmente impreparati i dignitari, che decisero di utilizzare una tomba già predisposta, forse destinata originariamente ad Ay.
La tomba rimase quasi intatta per diversi motivi. Innanzitutto, si trovava a un livello inferiore rispetto alla tomba KV9 di Ramses VI, che regnò oltre 200 anni dopo Tutankhamon.
I detriti e le rocce accumulatisi durante la costruzione di quest'ultima sepoltura nascosero efficacemente l'entrata della tomba del giovane faraone.
Inoltre, sebbene la tomba fosse stata visitata da ladri nell'antichità (i sigilli furono trovati rotti), questi non riuscirono a portare a termine il furto, e il sepolcro venne richiuso.
Successivamente, la posizione nascosta della tomba e le sue dimensioni modeste hanno fatto sì che passasse inosservata per millenni.
A differenza delle altre sepolture reali, sistematicamente saccheggiate nel corso dei secoli, la tomba di Tutankhamon conservò quindi il suo straordinario corredo funerario di oltre 5.000 oggetti.
Questo tesoro ci ha fornito un'incomparabile finestra sulla vita, le credenze e la cultura dell'antico Egitto durante uno dei suoi periodi più affascinanti.
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Il corredo funerario ritrovato nella tomba di Tutankhamon rappresenta una finestra eccezionale sulla religione egizia e sul concetto dell'aldilà.
Infatti, gli oltre 5.000 oggetti rinvenuti nella KV62 non erano semplici accessori, ma strumenti essenziali per il viaggio ultraterreno del giovane faraone.
Nel cuore della camera funeraria, la magnifica maschera d'oro di Tutankhamon costituisce l'emblema più potente del suo status divino.
Alta 54 centimetri e pesante 10,23 kg, questa straordinaria opera d'arte mostra il faraone con il copricapo nemes sormontato dall'ureo (cobra) e dall'avvoltoio, simboli rispettivamente del Basso e dell'Alto Egitto.
Il materiale stesso, l'oro, non era casuale: simboleggiava l'eternità e l'incorruttibilità della carne divina.
I tre letti funerari rituali rinvenuti nell'anticamera, realizzati in legno stuccato e dorato, rappresentavano animali sacri di grande importanza simbolica:
Il letto di Iside-Mehtet con teste di leone, associato alla mummificazione e alla protezione del defunto
Il letto di Mehet-Weret con testa di vacca e corna che racchiudono un disco solare, legato alla resurrezione
Il letto di Ammut, la divinità chimerica che divora il cuore del defunto in caso di giudizio sfavorevole
Questi oggetti non erano utilizzati in vita, ma avevano un profondo significato protettivo per il viaggio ultraterreno del faraone.
Gli antichi egizi credevano che l'uomo nascesse con due anime: il Ba, destinato a viaggiare verso l'aldilà, e il Ka, che rimaneva nella tomba con il corpo per custodirlo.
Per questo motivo, la tomba conteneva tutto il necessario per sostenere il Ka e facilitare il viaggio del Ba.
Particolarmente importanti erano gli ushabti, piccole statuine mummiformi che dovevano lavorare nell'aldilà al posto del defunto.
Nella tomba di Tutankhamon ne fu trovato un vero e proprio "esercito", una per ogni giorno dell'anno, ciascuna con specifiche formule magiche incise per garantirne l'efficacia.
Inoltre, i vasi canopici in alabastro, decorati con le teste dei quattro figli di Horo (Amset, Hapi, Qebehsenuef e Duamutef), contenevano gli organi interni del faraone, preservati per l'eternità.
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La presunta maledizione di Tutankhamon ha affascinato l'immaginazione popolare per decenni, diventando uno degli aspetti più celebri, seppur infondati, associati al ritrovamento della tomba del giovane faraone.
La leggenda della maledizione nacque principalmente come una strategia pubblicitaria.
Infatti, il 9 gennaio 1923, Carter e Carnarvon cedettero i diritti esclusivi sulla divulgazione della scoperta al Times di Londra per 5000 sterline, tagliando fuori tutti gli altri mezzi di informazione.
Questo scatenò una campagna denigratoria da parte degli altri giornali, in cerca di notizie sensazionali da vendere.
L'episodio che diede inizialmente credibilità alla storia fu la morte di un canarino, presumibilmente sbranato da un cobra (simbolo di protezione dei faraoni) il giorno dell'apertura della tomba - un evento probabilmente mai accaduto.
Inoltre, molti giornali inventarono un'iscrizione sulla porta della tomba: "La morte verrà su agili ali per colui che profanerà la tomba del Faraone" - testo mai esistito nei geroglifici della KV62.
La morte di Lord Carnarvon il 5 aprile 1923, circa cinque mesi dopo la scoperta, alimentò enormemente la leggenda.
Sebbene sia morto per complicazioni derivate da un'infezione causata da una puntura di zanzara e successiva polmonite, i media dell'epoca diffusero notizie di una "maledizione del faraone" che colpiva chiunque osasse disturbare il suo riposo.
In realtà, delle 26 persone presenti all'apertura della tomba, solo sei morirono nell'arco dei dieci anni successivi.
Howard Carter stesso morì nel 1939, ben 17 anni dopo la scoperta, mentre Lady Evelin Herbert, una delle prime persone ad entrare nella tomba, visse fino al 1980.
Nel 2002, uno studio pubblicato sul British Medical Journal dal ricercatore Mark Nelson dimostrò che l'età media di morte delle persone "esposte" alla maledizione superava i 70 anni, con un tempo medio dall'esposizione al decesso di oltre 20 anni.
1. Perché la tomba di Tutankhamon è considerata una scoperta eccezionale?
La tomba di Tutankhamon è considerata eccezionale perché è una delle poche sepolture dell'antico Egitto ritrovate quasi intatte, con oltre 5.000 oggetti preziosi che offrono uno sguardo unico sulla vita, le credenze e le pratiche funerarie dell'epoca.
2. Cosa si è scoperto sulla vita di Tutankhamon grazie al ritrovamento della sua tomba?
Gli studi sulla mummia e sui reperti hanno rivelato che Tutankhamon salì al trono a circa 9-10 anni, soffrì di problemi di salute come il morbo di Köhler, e morì prematuramente a 18 anni.
La tomba ha anche fornito informazioni sulle pratiche religiose e funerarie del suo tempo.
3. Quali sono le principali caratteristiche architettoniche della tomba di Tutankhamon?
La tomba KV62 è composta da quattro ambienti principali: l'anticamera, la camera funeraria (l'unica decorata con pitture murali), la camera del tesoro e l'annesso.
La sua posizione strategica e le sue dimensioni ridotte hanno contribuito alla sua preservazione.
4. Esiste davvero una "maledizione di Tutankhamon"?
La cosiddetta "maledizione di Tutankhamon" è in realtà un mito nato principalmente come strategia pubblicitaria.
Gli studi scientifici hanno dimostrato che non c'è alcuna prova statistica di una maledizione e che la maggior parte delle persone coinvolte nella scoperta visse a lungo.
5. Come ha influenzato la cultura moderna la scoperta della tomba di Tutankhamon?
La scoperta ha scatenato una vera e propria "Tutmania" che ha influenzato la moda, l'arte, l'architettura e la cultura popolare.
Ha anche rivoluzionato l'archeologia, stabilendo nuovi standard per la documentazione e la conservazione dei reperti, e continua a ispirare nuove ricerche con tecnologie avanzate.
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